LO SAPEVI …

PARISE GOFFREDO

Il Veneto è la mia Patria.
Sebbene esista una Repubblica Italiana, questa espressione astratta non è la mia Patria.
Noi veneti abbiamo girato il mondo, ma la nostra Patria, quella per cui, se ci fosse da combattere, combatteremmo, è soltanto il Veneto.
Quando vedo scritto all’imbocco di punti sul Piave “fiume sacro alla Patria”, mi commuovo, ma non perché penso all’Italia, bensì perché penso al Veneto.
Goffredo Parise

Risultato immagini per goffredo parise

Goffredo Parise nacque a Vicenza l’8 dicembre 1929, da N.N. e Ida Wanda Bertoli, figlia adottiva di un fabbricante di biciclette che proprio in quell’anno vide fallire la propria attività.

Visse col nonno materno e con la madre in un’infanzia segnata da difficoltà economiche e da una sorta di forzato isolamento: nel tentativo di proteggerlo dagli scherni dei compagni sulla sua condizione di figlio naturale (o “illegittimo”, come si diceva in quegli anni) la famiglia lo tenne infatti il più possibile in casa, e gli venne raccontato che il padre era morto (in realtà si trattava di un medico veneto che aveva abbandonatoWanda in stato interessante)…

… Negli ultimi anni Parise visse soprattutto in Veneto, a Ponte di Piave; gravemente malato, morì a Treviso il 31 agosto 1986 .

Casa di Cultura Goffredo Parise

tratto da …

 

Altro esempio di neo-colonialismo italiano:
definizione: per neocolonialismo si intende la politica adottata da una paese per controllare le proprie ex colonie, o più in generale paesi sottosviluppati, usando strumenti economici e culturali anziché la forza militare.

Il neocolonialismo italiano è frutto della politica di controllo che Roma vuole detenere sul Popolo Veneto che sistematicamente viene derubato del proprio passato, della propria storia, delle proprie tipicità culturali, della propria lingua… insomma della propria civiltà.
E’ un vero e proprio furto d’identità del Popolo Veneto.
Questa è una forma di neocolonialismo che smaschera la celata insidia dello stato italiano.
La Nazione Veneta ha contribuito con illustri artisti e uomini e donne che hanno lasciato un segno indelebile nella storia dell’umanità ma oggi questa sgangherata italia ci deruba anche di questo passato.
Ed è così che illustri artisti, esploratori, compositori, musicisti ed eroi Veneti o vengono dimenticati o indicati come italiani … quando ancora quest’italia non esisteva.
Sotto il profilo storico consigliamo di farsi quanto meno un’idea di ciò che lo stato italiano tenta di nascondere in merito alla illegale occupazione della Serenissima Patria.

leggete cosa dice Wikipedia: Goffredo Parise (Vicenza, 8 dicembre 1929[1] – Treviso, 31 agosto 1986) è stato uno scrittore, giornalista, sceneggiatore, saggista e poeta italiano.

LA FORTEZZA DI SIGNA – LA SECONDA GUERRA DI MOREA – 1715

CONOSCIAMO E SOSTENIAMO LA NOSTRA GLORIOSA STORIA.
L’iniziativa di Dan Morel Danilovich e del fumettista Michele Nardo merita di essere sostenuta per poter proseguire con la ricerca e il racconto di altri eroici momenti della nostra storia.
Richiedete e acquistate questo bellissimo fumetto integrato da dettagliata ricostruzione storica degli eventi che salvarono l’europa intera dall’invasione dei turchi/ottomani e che avrebbe portato alla distruzione della nostra civiltà, così come la conosciamo oggi.
RICHIEDI IL TESTO AL COSTO DI SOLI € 16,00



Signa è nido falchi!
La costanza indomita dé forti.
Chi dei Turchi contar può il numero
Che d’intorno alla mura son morti?
Di lor assaliron le mura
tanti giacquer cadaveri a terra,
protettrice la Vergin Maria
salvò Signa dall’orribile guerra.
Poesia Nazionale


 

 

 

I GATTI VENEZIANI

Da molti secoli i Veneziani rispettano i gatti che, al tempo della Serenissima, nei lunghi viaggi verso l’Oriente, venivano usati per difendersi dai ratti.
La loro bravura era tale che si decise di imbarcarli come ciurma a gruppi di tre o quattro con un marinaio specificamente addetto ai gatti ed erano considerati dei veri e propri portafortuna.
La leggenda narra che con le galeazze veneziane, che in quei tempi facevano da corrieri commerciali tra Venezia e l´Oriente, arrivò anche il famigerato topo nero, il topo della peste, e poiché i gatti veneziani non erano sufficientemente feroci per combatterlo, si decise di importare dalla Palestina e soprattutto dalla Siria una razza molto combattiva – i Soriani – per incrociarla con i gatti Veneziani. 
Anche se il flagello era ormai esploso in tutta la sua virulenza, I gatti importati contribuirono in buona parte a sconfiggerlo e cominciarono a gironzolare nelle corti, calli, campielli e case dei veneziani.
(Testo SIMONETTA DONDI DELL'OROLOGIO)
 
Tratto da (CLICCA QUI)

L’ISOLA DI ZANTE E LA SERENISSIMA

Nel 1194 Matteo Orsini stabilì un governo locale a Zante, la Contea palatina di Cefalonia, Itaca e Zante.
I sei secoli di dominio veneto furono interrotti solo da una breve conquista turca dal 1479 al 1485.
Nel Seicento fu costruita la grande fortezza (terminata nel 1664).
Nel 1669 Zante vide accrescere notevolmente la sua popolazione, in seguito all'evacuazione dei veneziani da Creta.
I nuovi arrivati portarono con sé notevoli risorse e trasformarono Zante in una piccola Venezia con molti portici e molte chiese, conseguenza della presenza mista di Cattolici e Ortodossi.
L'8 maggio del 1748 i fratelli Demetrio I (1723 – 1793) e Demetrio III Nicolò Mocenigo, figli di Demetrio, ottennero dalla Repubblica di Venezia il titolo di conti del Zante.
Il 6 febbraio 1778 vi nacque Ugo Foscolo.
L'isola rimase sotto il dominio della Repubblica di Venezia fino al 1797, quando fu ceduta alla Francia con il Trattato di Campoformio.
 

Isole Ionie sotto il dominio veneziano

Le isole Ionie sono state un possedimento marittimo estero della Repubblica di Venezia a partire dalla metà del XIV fino al XVIII secolo.
La conquista delle isole avvenne gradualmente.
Le prime ad essere state conquistate furono Cerigo e l'isolotto di Cerigotto, nel 1363.
Ventitré anni dopo, Corfù entrò volontariamente a far parte delle colonie di Venezia. Dopo circa un secolo, Venezia conquistò Zante nel 1485, Cefalonia nel 1500 e Itaca nel 1503.
La conquista fu completata nel 1718 con la presa di Leucade.
Ognuna delle isole rimase parte dei possedimenti della Repubblica di Venezia fino a quando Napoleone Bonaparte sciolse la Repubblica nel 1797.
Le Isole Ionie sono situate nel Mar Ionio, al largo della costa occidentale della Grecia.
Citera, la più meridionale, è appena al largo della punta meridionale del Peloponneso e Corfù, la più settentrionale, si trova all'ingresso del Mar Adriatico.
Il governatore delle Isole Ionie durante il periodo veneziano era il Provveditore Generale da Mar, che risiedeva a Corfù.
Inoltre, le autorità di ogni isola erano divise fra veneziani e locali.
L'economia delle isole si basava sull'esportazione di prodotti locali, in primo luogo uvetta, olio d'oliva e vino, mentre la lira veneziana, la moneta di Venezia, era anche la valuta locale.
Alcune caratteristiche della cultura di Venezia vennero incorporate in quella delle Isole Ionie.
La lingua "italiana", per esempio, che venne introdotta nelle isole come lingua ufficiale (l'isola di Corfù, sede principale, aveva precedentemente avuto già numerosi contatti con altre parti d'"Italia": dal regno di Sicilia a quello napoletano), venne adottata dalla classe superiore ed è ancora oggi abbastanza diffusa in tutte le isole.
A Corfù, come nelle zone limitrofe della regione greca & albanese dell'Epiro infatti, non è difficile imbattersi tutt'ora nei segni che la repubblica della serenissima ha lasciato in quasi 500 anni di dominio. Notevole è stata l'influenza di Venezia nell'architettura, nel linguaggio, nei usi e nei costumi della regione che ancora oggi sopravvivono.